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Si chiude oggi, 15 giugno 2023, la consultazione pubblica sullo schema di Linee Guida pubblicate da ANAC in materia di Whistleblowing. Il D. Lgs. 24/2023, infatti, prevedeva un termine di tre mesi, a partire dal 30 marzo 2023, entro il quale l’Autorità avrebbe dovuto procedere alla pubblicazione di tale documento.

Le menzionate Linee Guida, dopo aver operato una ricognizione dei punti fondamentali della nuova normativa, definiscono le modalità di ricorso al canale esterno di segnalazione. Attraverso tale canale, il dipendente, o gli altri soggetti legittimati ai sensi del decreto, potranno denunziare direttamente all’ANAC i comportamenti scorretti di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito delle rispettive attività.

È utile ricordare, in ogni caso, che il canale principale di segnalazione resta quello interno, e che sarà possibile adire l’Autorità Anticorruzione solo per alcune violazioni ed in presenza di specifici presupposti, ossia:

• se non è stato attivato il canale di segnalazione interna all’interno del contesto lavorativo, o se questo non risponde ai requisiti di legge;

• se il segnalante ha già effettuato una segnalazione interna che sia rimasta priva di seguito;
• se il segnalante ha fondato motivo di ritenere che la presentazione di segnalazioni interne resterebbe priva di seguito, o darebbe luogo a ritorsioni nei suoi riguardi;

• se il segnalante ha fondato motivo di ritenere che la violazione riscontrata possa rappresentare un pericolo imminente per l’interesse pubblico.

Secondo quanto previsto dallo Schema di Linee Guida, l’ANAC, per la gestione delle segnalazioni, istituisce un apposito Ufficio per la Vigilanza sulle segnalazioni dei whistleblowers (UWHIB), nel cui ambito opera personale specificamente formato.

Per fruire del canale esterno, i segnalanti avranno a disposizione diversi mezzi:

  • piattaforma informatica, anche definita “piattaforma ANAC”, che si avvale di un protocollo di crittografia e prevede l’accesso con autenticazione a doppio fattore.
  • segnalazioni orali, tramite un apposito servizio telefonico messo a disposizione dall’Autorità.
  • incontri diretti fissati entro un termine ragionevole.

La tutela dell’identità del Segnalante che si sia avvalso della Piattaforma ANAC sarà garantita attraverso la figura del Custode dell’Identità, unico in grado di accedere alla sezione della piattaforma in cui sono conservate le informazioni che permettono di identificare l’autore della segnalazione. In ogni caso, l’identità del segnalante di regola non è nota neanche al Custode.

Occorre evidenziare, inoltre, che il ruolo dell’ANAC non si limita alla ricezione delle Segnalazioni; l’Autorità, infatti, è competente anche a ricevere comunicazioni sulle ritorsioni subite dal Segnalante, fornisce dati ed informazioni alla Commissione Europea, ed è dotata di poteri sanzionatori nei confronti degli enti e delle persone segnalanti.